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Le brutte Troiane dei russi Fokin e Roshchin

Le troiane di Euripide andate in scena al parco archeologico del Pausilypon per il Napoli Teatro Festival Italia, il 2 e 3 luglio, per la regia dei russi Valery Fokin e Nikolay Roshchin con un cast italiano capeggiato da Angela Pagano è stato uno spettacolo deludente, di cui è difficile salvare qualcosa.


Fokin, già direttore a San Pietroburgo, e Roshchin hanno realizzato una regia sciatta, ai limiti del ridicolo involontario con alcune scelte imbarazzanti. Imbarazzante è stata la recitazione di gran parte degli attori, così come le soluzioni tecniche previste (come ad esempio l’uso dei video e della musica) e alcuni siparietti che non sembravano avere alcun senso. Si salva, in questo senso, solo la location site-specific costituita dal teatro del parco archeologico del Pausilypon e dalla scenografia scura e violenta.


I registi volevano dare una visione de Le troiane come una malsana storia di sordido fascismo alla Salò pasoliniana, senza riuscirvi. Probabilmente Fokin, e Roshchin di cui non conosciamo la storia artistica, non ha le competenze adatte per trattare dignitosamente e con rispetto Euripide. Cosa che invece gli riesce bene con autori della sua tradizioni, come visto con Il giocatore di Dostoevskij.


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